
L'inflazione alle stelle, sospinta ancor di più al rialzo dal conflitto tra Russia e Ucraina, potrebbe spingere le banche centrali ad adottare politiche restrittive per evitare che il caro vita diventi strutturale. Una prospettiva che sta facendo lievitare i tassi fissi dei mutui. L'Irs l'indice di riferimento che guida l'andamento dei mutui fissi, sulla base delle rilevazioni di Facile.it, negli ultimi giorni è salito superando quota 1% (indice a 20 anni), cosa che non accadeva da maggio 2019. Questo, afferma Facile.it, ha determinato ad esempio che per un mutuo fisso da 126 mila euro al 70%, da restituire in 25 anni, il miglior tasso (Taeg) disponibile oggi online sia pari a 1,44%, con una rata da 489 euro al mese, mentre 12 mesi fa, per un'operazione analoga, il miglior tasso era 1,04% e la rata 466 euro. Questo significa che chi chiede adesso un mutuo a tasso fisso paga, per tutta la durata del finanziamento, circa 6.900 euro in più di interessi rispetto a un anno fa.
Se i mutui a tasso fisso sono oggi già ben più costosi di 12 mesi fa, sul fronte del variabile, per ora, la situazione è ancora stabile. L'Euribor, emerge dai dati di Facile.it, è ancora in negativo, ma per il futuro sarà determinante l'andamento dell'inflazione. Se il livello attuale diventerà strutturale, sarà inevitabile un intervento da parte della Bce sui tassi di interesse e questo avrebbe un impatto diretto sulle rate dei mutui variabili, sia per coloro che hanno già un finanziamento in essere, sia per coloro che lo sottoscriveranno in futuro. A conti fatti benché in aumento il tasso fisso resta una scelta prudente perché permette di assicurarsi per sempre un costo che comunque è molto basso.
Nel frattempo, a causa delle incognite sui mercati, ma anche di prezzi al metro quadro che comunque restano elevati, il 2022 si è aperto con una nuova contrazione del numero di richieste di mutui immobiliari che, come emerge da Barometro Crif sull'andamento delle richieste di credito da parte delle famiglie nel mese di gennaio, hanno fatto segnare un -28,2% dovuto in primis al ridimensionamento delle surroghe per via dell'aumento atteso dei tassi. In compenso a gennaio risulta in ulteriore crescita (+5,4%) l'importo medio dei mutui richiesti, che si è attestato a 143.030 euro facendo segnare il record assoluto degli ultimi 10 anni. Al contempo, si conferma la propensione degli italiani verso piani di rimborso più lunghi, con oltre l'80% delle richieste che prevede una durata superiore ai 15 anni.
by Milano Finanza